Marianne è una serie horror Netflix di cui al momento è stata prodotta una sola stagione, composta da otto puntate e uscita nel 2019, ideata, scritta e diretta da Samuel Bodin. Tra la moltitudine di prodotti horror che Netflix propone, sia parlando di film che di serie, Marianne è senza ombra di dubbio una delle più riuscite e terrificanti.
Da appassionato horror di lungo corso, è difficile che qualcosa riesca ancora a trasmettermi le emozioni che provavo quando da bambino mi guardavo di nascosto i primi Halloween o Venerdì 13 (ebbene sì, stiamo invecchiando cazzo!) ma devo ammettere che questo prodotto è riuscito in più di un episodio nell’intento di farmi balzare sul divano, se non provare addirittura voglia di mettermi le mani davanti agli occhi come facevo da piccolo.
Naturalmente non è mia intenzione dire che Marianne è terrore allo stato puro, però non temo smentite quando dico che, nella sua natura di serie televisiva, riesce a farti aggiungere vette abbastanza alte di genuina paura. Ci sono diversi momenti, in ogni singolo episodio, in cui l’apparizione della strega Marianne o il verificarsi di fenomeni ad essa collegati vi faranno venire quei sani brividi dietro il collo che ogni film o serie horror degni di tale nome dovrebbero procurare agli spettatori.
Ma parliamo della storia (a grandi linee e senza spoilerare): c’è questa scrittrice di romanzi horror i quali hanno come antagonista principale la strega Marianne che, con tutto il rispetto per altre streghe di altri prodotti di finzione, è davvero inquietante, spietata e dedita completamente alla celebrazione del male satanico più puro e perverso.

Partendo da queste premesse, Samuel Bodin sviluppa una trama metaletteraria in cui Marianne, da personaggio di fantasia, si rivela essere una strega in “carne ed ossa”: quando la sua creatrice decide di scrivere l’ultimo romanzo della serie e porre così fine alla sua esistenza, ecco che la malvagità della strega Marianne esploderà in tutta la sua perfidia e furia, scatenando un susseguirsi di eventi tragici e malsani che costringeranno la scrittrice a ritornare nel suo paese di origine, dove tutto ha avuto inizio.
Convengo con voi, se lo avete pensato, che la trama non è forse del tutto originale, e ci sono diversi elementi che riportano alla mente il maestro Stephen King e alcuni dei suoi lavori più belli (Le notti di Salem, It, Misery non deve morire etc.) però a parte questi déjà-vu, che sicuramente – nel loro essere così palesi — vogliono essere un omaggio al Re dell’orrore, la storia narrata in Marianne scorre via in maniera del tutto autonoma, dimostrando una certa originalità in altri aspetti che non riguardano tanto la trama bensì la realizzazione registica e di stile.
Come ho già detto, Marianne fa davvero paura, e ci sono molte scene in cui la tecnica dello jumpscare è utilizzata in maniera originale: più di una volta vedrete arrivarvi la strizza addosso, tra capo e collo, da direzioni o con modi tali che non vi sareste mai aspettati. Una menzione d’onore spetta inoltre all’attrice che interpreta Marianne: la doppia interpretazione di Mireille Herbstmeyer (nel ruolo della strega e della signora Daugeron) è qualcosa di strepitoso, da sola vale la visione dell’intera serie.
Vi lascio, al consueto, con il parere su Marianne dell’autore dei racconti horror presenti in questo blog, Jason J. Myers:
“Marianne è un omaggio sincero e riuscito al genere horror e a un maestro, il Re Stephen King: divertente e terrificante allo stesso tempo, è una delle poche serie che mi fanno venir voglia di una seconda visione. Speriamo ci sia una nuova stagione!”
VOTO: 9
Autore della recensione: Jake Green