Halloween 2 il signore della morte : recensione


Halloween 2 il signore della morte di Rick Rosenthal, l’inizio di un Franchising e il consolidarsi di una leggenda.

Tre anni dopo il primo capitolo diretto da John Carpenter, uscì nei cinema americani Halloween 2, da noi intitolato Il signore della morte, diretto da Rick Rosenthal ed interpretato nuovamente da Jamie Lee Curtis e Donald Pleasance.

Le vicende narrate in questo seguito partono esattamente da dove era finito il primo capitolo, seguendo le vicende di Michael Myers e di Laurie Strode all’interno dell’ospedale dove viene ricoverata quest’ultima in seguito alle ferite riportate nello scontro tra lei e Michael.

Tra i vari seguiti dei film horror iconici del secolo scorso, questo Halloween 2 Il signore della morte si colloca a metà strada tra quelli più riusciti (Non aprite quella porta parte seconda, Venerdì 13 L’assassino ti siede accanto) e quelli meno (Nightmare 2, L’esorcista 2: l’eretico), collocandosi però molto più vicino ai primi che ai secondi.

Perché tutto sommato non è che Rick Rosenthal abbia combinato un pasticciaccio di quelli brutti, con questo Halloween 2 il signore della morte: del resto la sceneggiatura è stata scritta – almeno in parte – dallo stesso Carpenter, e in un certo senso Rosenthal è riuscito a rendere ancora più letale il “brand”, con morti più creative e una densità maggiore in termini di ammazzamenti e sadismi vari.

Il punto è che dopo un capolavoro come il primo Halloween di John Carpenter sarebbe stato impossibile per chiunque dirigere un sequel all’altezza, a meno che non fosse stato lo stesso Carpenter a dirigerlo, ma tant’è…

In ogni caso questo Halloween 2 il signore della morte rimane un film horror sopra la media, di quelli che mi sono rimasti nel cuore: la tensione e i jumpscare sono ad un livello discreto (forse maggiore che nel primo) e la mancanza di qualità rispetto al primo capitolo – che non dimentichiamoci era stato diretto dal Fellini dei film horror – viene compensata con una maggiore componente horror.

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In questo secondo capitolo Michael Myers si conferma essere una figura soprannaturale, quasi demoniaca, e in un certo senso questa seconda parte getta solide basi per la nascita di una delle saghe più longeve di tutto il panorama horror (al momento in cui sto scrivendo questo articolo gira voce che Rob Zombie sia intenzionato a girare un terzo capitolo della sua personalissima rivisitazione della storia di Michael Myers, non so se mi spiego).

Giunti alla fine di questa recensione, vi lascio come sempre alle parole del nostro caro Jason J. Myers, autore dei racconti horror presenti in questo blog:

“Halloween 2 il signore della morte è il mattone insanguinato con cui sono state costruite le fondamenta di una saga immortale, destinata a rimanere nel tempo e nella storia come un paradigma dei nostri tempi. Siamo lontani dal capolavoro cinematografico di Carpenter, di certo Rosenthal non ha la visione artistica e lo stile inconfondibile del Maestro, però sa come girare un horror canonico, di quelli che mirano a spaventare e inorridire la gente. In più gli va riconosciuta la volontà di non tradire un mito e anzi di renderlo se possibile ancora più spaventoso e immortale. Tra i capitoli migliori della saga.”

VOTO: 7 e 1/2

Autore della recensione: Jake Green


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